Paese: | Regione: Marche | Provincia: Ascoli Piceno |
Comune: Montemonaco | Località: rifugio Sibilla |
Area Geografica: Parco Nazionale dei Monti Sibillini |
Il Fosso Le Vene è una forra classica e "storica", assieme alla Sibilla, che si sviluppa sul grande ed avventuroso versante Nord del Monte Sibilla. Questa scheda è da considerarsi sintetica, per una descrizione più dettagliata si consiglia di consultare altri siti più specifici della zona oppure il dettagliatissimo libro-guida "Figlie dell'acqua e del tempo". Si consiglia anche di contattare il rifugio Sibilla per farsi dare la situazione della forra (acqua, nevai, ecc...), in quanto in condizioni invernali-primaverili diventa molto tecnica e pericolosa a causa dei nevai, mentre in Estate va in secco.
Data Revisione: Settembre 2012 |
ALT. PARTENZA |
1.700 - 1.400 m |
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DISLIVELLO |
700 - 400 m |
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ALT. ARRIVO |
1.000 m |
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LUNGHEZZA |
>1 km |
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CASCATA MAX |
60 m |
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NUMERO CALATE |
30 |
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CARATTERISTICHE |
V4 A3 IV |
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STATO ARMI |
BUONI |
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VIE DI FUGA |
NO |
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AVVICINAMENTO |
>1 ora |
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DISCESA |
5 ore |
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RITORNO |
45 min |
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NAVETTA |
SÌ (vedi note) |
ACCESSO |
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A VALLE: dall'Autostrada Adriatica A14 uscire al casello di Pedaso e seguire le indicazioni per Montalto delle Marche sulla S.S.433; quindi proseguire e seguire le indicazioni per Montefortino. Appena passato il paesino girare a dx e seguire le indicazioni per Isola San Biagio/Gola dell'Infernaccio. Ad un bivio prendere a dx ancora per Gola dell'Infernaccio e poi seguire per Rubbiano/Gola dell'Infernaccio su strada sterrata fino ad un piazzale con una sbarra. Parcheggiare qui l'auto. A MONTE: tornare indietro fino alla strada asfaltata e prendere a dx per Montemonaco/Isola San Biagio e superata quest'ultima frazione ad un bivio a dx parte una strada sterrata con cartello Monte Sibilla/Rifugio Sibilla. Prendere questa strada che in salita tra vari tornanti ci porterà fino al rifugio suddetto a quota 1540 m. Parcheggiare qui. Circa 13 km tra i due parcheggi. |
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AVVICINAMENTO |
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Dal Rifugio prendere il sentiero che nei prati sale dietro di esso fino in cresta. Dalla cresta si svolta a sx e si prosegue rimanendo alti fino a trovare un sentierino (tracce) che scende (vedere mappa) fino ad incontrare le vallatine che poi diventeranno vere e profonde forre. E' facile sbagliare ingresso! Abbiamo armato anche una parte alta, proprio da dove si origina un leggerissimo ruscellamento sotto il monte Sibilla. |
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DISCESA |
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Partendo alti ci sono 3 calate in appoggio di circa 70 metri in ambiente aperto ed alpino, poi si cammina tra prati e ghiaioni e quindi si raggiunge molto più in basso la partenza vera con una bella calata di 20 metri. Seguono varie cascate da pochi metri fino a 30 metri, disarrampicate e possibili tuffi fino alla cascata più alta di 60 metri. E' molto suggestiva e divisa in 15 + 45; in alternativa si può scendere per circa metà fino ad una evidente cengia orizzontale a semicerchio dove a circa 15 metri a sx c'è un'altra catena x scendere fuori dal getto; attenzione però: il passaggio sulla cengia è delicato e poi bisogna gestire bene gli sfregamenti. Si continua ancora con svariate calate e saltini e toboga possibili. L'ambiente è molto bello e selvaggio. L'acqua aumenta verso la fine fino a quando il torrente diventa pianeggiante e dopo qulche centinaio di metri si congiunge al grande fiume Tenna. |
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RITORNO |
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Si segue il sentiero/stradina che segue il Tenna in discesa, in un ambiente naturalistico di prim'ordine, si percorre una galleria e si raggiunge la sbarra dove abbiamo lasciato l'auto a valle. |
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NOTE |
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È possibile effettuare l'avvicinamento anche a piedi senza navetta; consultare il libro-guida "Figlie dell'acqua e del tempo" o altri siti per la descrizione dettagliata. |
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