Paese: Italia | Regione: Veneto | Provincia: Verona |
Comune: Torri del Benaco | Località: Pai di Sopra |
Area Geografica: Lago di Garda - Monte Baldo |
E' noto agli abitanti del posto anche come "Sandalino"; è una stretta fenditura lungo le pendici del Monte Baldo; un canyon quasi sempre senza scorrimento (però ci sono delle piccole pozze con oltre 1 metro d'acqua), verticale e di discreta lunghezza, in alcuni punti molto stretto ed estetico. Se avesse scorrimento valido sarebbe un percorso fantastico, anche tecnico. Da consigliare fuori stagione oppure quando altri canyon sono impraticabili dopo forti e prolungate piogge; ecco che diventa acquatico e molto interessante. Comunque da non fare durante forti precipitazioni per la possibilità di caduta sassi dall'alto. E da non fare in piena Estate. E' esposto ad Ovest proprio sopra il lago di Garda.
Data Revisione: Febbraio 2016 |
ALT. PARTENZA |
390 m |
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DISLIVELLO |
250 m |
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ALT. ARRIVO |
140 m |
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LUNGHEZZA |
600 m |
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CASCATA MAX |
35 m |
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NUMERO CALATE |
21 |
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CARATTERISTICHE |
V4 A1 III |
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STATO ARMI |
OTTIMI (1-7) - BUONI (8-21) |
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VIE DI FUGA |
NO |
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AVVICINAMENTO |
40 min |
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DISCESA |
3,5 ore |
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RITORNO |
5 min |
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NAVETTA | NO | ||
GPS PARK |
N 45°39'26", E 10°43'38" |
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GPS ENTRATA |
N 45°39'16", E 10°44'04" |
ACCESSO |
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dalla Strada Statale n. 249 Gardesana Orientale del Lago di Garda arrivare fino a Torri del Benaco, quindi continuare in direzione Nord (Riva/Malcesine) per 4 km fino a raggiungere la frazione di PAI. Salire seguendo le indicazioni per PAI DI SOPRA (via Manzoni) fino al piccolo centro abitato ed alla piazzetta (bar/ristorante sulla dx). Continuare sulla stradina asfaltata (via per Cà Tronconi) fino a raggiungere un capitello (Madonna) sulla dx, proprio adiacente al ponticello sopra al nostro torrente, che qui è poco più che un piccolo fosso invaso da piante e rampicanti, quasi sempre secco. Parcheggiare l'auto cercando di non dare fastidio ai proprietari dei terreni (oliveti) ed lasciando lo spazio per il passaggio delle altre auto o trattori. |
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AVVICINAMENTO |
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dal capitello salire su sentiero lastricato in mezzo agli Olivi fino a raggiungere a superare sulla dx una grande casa colonica. Continuare ancora in salita fino ad una grande casa abbandonata (pozzo); a questo punto tenere la dx su sentiero in falsopiano che con saliscendi arriva fino a dentro il nostro canyon, abbastanza aperto in questo punto. |
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DISCESA |
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Inizialmente il canyon è piuttosto aperto, poi si chiude e diventa molto stretto con alte pareti. Le calate si susseguono ravvicinate con brevissinmi tratti di marcia; rocce piuttosto scivolose soprattutto all'inizio. Per raggiungere la calata più alta (la settima) è preferibile allestire un lungo mancorrente perchè il tratto è in pendenza e molto scivoloso. Presenza di alcune piccole risorgive e un affluente sx che cade nella bella pozza di ricezione della calata di 35 m. Si prosegue con delle belle verticali da pochi metri fino a oltre 15 metri, che sarebbero anche tecniche se ci fosse una portata alta, invecie risultano tutte tranquille e fattinìbili anche in doppia proprio per lo scorrimento di poche decine di litri al secondo. La forra si chiude fino a pochi metri di larghezza e diventa molto estetica, con alte pareti verticali che continuano fino ad un paio di calate dalla fine, dove si abbassano fino a scomparire. |
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RITORNO |
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dopo l'ultima calata di pochi metri l'acqua (se vi è ancora scorrimento) scompare nel terreno (presenza di tubi di captazione); a questo punto dopo pochi metri sulla dx, dove la vegetazione ricomincia, si trova un muretto in pietra; salirlo e portarsi su un bel prato con Olivi da cui in pochi metri ritorniamo sul sentiero lastricato dell'andata. Pochi minuti e siamo all'auto. |
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NOTE |
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Clima mite anche in pieno Inverno. |
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