Sentiero Attrezzato
Massimiliano TORTI
Via dei CONTRABBANDIERI
Paese: Italia |
Regione: Trentino A.A. |
Provincia: Trento |
Comune: Riva del Garda |
Località: cascate del Ponale |
Area Geografica: Alto Lago di Garda |
Località di partenza: caseggiato in disuso denominato"Casa della Trota" (pochi km. da Riva del Garda in direzione Sud) presso le cascate del Ponale.
Quota partenza: circa 80 m. s.l.m.
Quota massima: 450 m. s.l.m.
Dislivello totale: +350 m. circa per l'attacco ed il rientro via Pregasina.
Lunghezza: oltre 2,5 km
Avvicinamento: 45' (prima su sentiero in salita, poi su stradina asfaltata, quindi su sentiero in discesa)
Percorrenza della via: circa 3 h
Rientro: 30' via Gardesana oppure 1h via Pregasina
Giudizio sull'escursione: Bellissima per il panorama mozzafiato sull'Alto Garda e l'esposizione fino a metà, poi un po' noiosa se si effettua il rientro via Gardesana.
Difficoltà: PD (poco difficile) con alcuni tratti molto esposta.
Condizioni dei sentieri e della roccia: Il sentiero è in buono stato, chiodato anche troppo, solidi i tratti in artificiale e i cavetti metallici.
Eventuali pericoli: Nessun pericolo particolare (a parte l'esposizione evidentemente), tranne un passaggio un po' impegnativo, ma occorre prestare attenzione nei tratti più esposti e delicati. Il sentiero tuttavia non è una ferrata ma un vera e propria via di arrampicata orizzontale, occorre quindi assicurarsi nei tratti più esposti e delicati; molti tratti del sentiero sono elementari ma occorre comunque prestare attenzione e procedere in conserva, perché la cengia è davvero strettissima e una caduta sarebbe fatale. Il tratto più impegnativo è di 30 metri in cui si "procede" sospesi nel vuoto per mancanza della cengia.
Presenza di acqua: No (nei mesi più caldi portare almeno 1 litro a persona)
Punti di appoggio: Nessuno, tranne i ristoranti e gli alberghi lungo la Gardesana (verificare apertura in inverno)
Materiale necessario: set da ferrata (imbrago, casco, cordini, moschettoni), corda 30-40 metri, moschettoni, rinvii. E assolutamente una macchina fotografica/videocamera.
Vestiario
- in estate: il minimo perché il sole scalda molto soprattutto la mattina
- in inverno: la via è esposta in direzione Est - Sud/Est e quindi riscaldata dal sole, tuttavia il vento potrebbe essere forte e quindi la temperatura percepita molto bassa, specie nei giorni limpidi. Si consiglia quindi di vestirsi a strati e mettere sopra una buona giacca antivento, berretto e guanti.
Attaco
Si raggiunge in auto il ristorante "Casa della Trota" ormai in disuso: è preferibile arrivare da Riva del Garda e proseguire per Limone fino al ristorante suddetto. Sarebbe preferibile, visto il parcheggio sotto la parete (max 2 posti), coprire l'auto con un telone resistente perché qualche sassolino potrebbe cadere. Si va poi all'attacco: si prosegue a piedi lungo la statale Gardesana entrando nella galleria dove c'è il ristorante, poi subito dopo la galleria sulla sinistra si imbocca il sentiero (indicato) che porta a Pregasina.
Qui una volta c'era la maestosa cascata del Ponale che cadeva direttamente nel lago. Adesso la portata è più ridotta, si cammina affianco al torrente. Si segue il sentiero che sale ripido nel bosco con qualche gradino e che sbuca su una vecchia strada asfaltata e ora dismessa. La si segue verso sinistra per circa un chilometro, fin dove questa si avvicina alla testata di una piccola valletta e compie un primo tornante.
Qui (al tornante) si imbocca un sentierino (l'unico che c'è, poco visibile su un tronco un vecchio bollo rosso). Attenzione che se il sentiero non è battuto da tempo e potrebbe essere difficile riconoscerlo. Il sentiero perde quota scendendo un po' nella valletta, poi si passa sul versante opposto raggiungendo una crestina da cui ci si affaccia sullo strapiombo verso il lago (qui sono presenti delle reti metalliche di contenimento per detriti). Si segue ancora il sentiero in discesa, fin dove questo piega a destra e conduce sulla parete Est, a picco sul lago, dove c'è la targa del Sentiero Torti.
Descrizione della via
Il sentiero è dedicato a Massimiliano Torti, giovane alpinista veronese morto sul massiccio del Monte Bianco.
Si tratta di una via di roccia orizzontale, lunga (oltre due chilometri e mezzo), che sfrutta in larga parte una esile e appena accennata cengia artificiale (in realtà una traccia-prototipo di una strada poi mai realizzata che doveva collegare Limone sul Garda alla Val di Ledro), a strapiombo sul lago di Garda.
La via si percorre "in conserva". Una volta legati si percorre la prima parte del sentiero, su cengia, passando sotto le grandi reti metalliche che proteggono la sottostante Gardesana Occidentale. Ben presto si trova un passaggio delicato, attrezzato con cavetto metallico, dove occorre scavalcare un largo intaglio nella roccia per riprendere poco dopo la cengia. La cengia prosegue con dei tratti molto esposti in piena parete; si transita da una scatola metallica contenente il libro della via, poi un tratto di sentierino su pendio ripidissimo erboso, poi ancora cengia e un salto verticale attrezzato con delle staffe metalliche (possibilità di calata). Dopo la calata (possibile via di fuga scendendo dalle roccette e dal pendio ripidissimo fino alla galleria sottostante) si percorre un breve tratto ancora su sentierino che ci riporta nuovamente sulla cengia che si infila in una piccola valletta che interrompe la continuità della parete, poi si torna indietro sull'altro versante, dove la cengia è interrotta. Qui è presente nuovamente un cavetto metallico, con il quale è possibile passare, e una precaria staffa che aiuta nella progressione in artificiale; subito dopo la cengia riprende. Ancora qualche centinaio di metri inizialmente su cengia e poi su sentiero panoramicissimo su pendio erboso, poi si gira un costone, si giunge sopra l'Hotel Pier, e si arriva ad una roccia con indicata in rosso la discesa verso il sottostante complesso alberghiero.
Ritorno
- via Gardesana: Seguendo lo sconnesso sentierino (evidenziato in rosso) ed attenti ad evitare della barriere parasassi si raggiunge l'albergo e si cammina all'interno del complesso alberghiero fino sulla Statale Gardesana. La si segue verso Nord per 20/30 minuti giungendo nuovamente alla piazzola dove si era parcheggiata la macchina. Attenzione a procedere lungo la strada a piedi perché spesso è molto trafficata; è possibile e consigliabile in molti tratti camminare all'esterno della galleria. Questo è paradossalmente il tratto più pericoloso dell'escursione;
- via Pregasina: arrivati sopra al Pier si risale direttamente a Pregasina senza scendere giù sulla strada Gardesana. In circa 45 minuti si arriva su in cima (il sentiero e' molto ripido e scomodo e invaso da piante) e poi in altri 15 minuti di strada si raggiunge la macchina. Questo rientro è preferibile per evitare di camminare lungo la Gardesana, tuttavia bisogna valutare in loco la fattibilità del sentierino, spesso franoso.
Note
Il Sentiero Torti misura dall'attacco alla sua conclusione circa 2500-3000 metri, ed è stato attrezzato con tratti di cordino metallico, tratti in artificiale (staffe) e 450 spit e fix disseminati lungo il tracciato. Le possibilità di protezione della via abbondano, fix e spit sono ben ravvicinati nei punti dove occorrono; sono previste addirittura delle soste a due ancoraggi ogni 30-40 metri, indicate con dei cerchiolini rossi, qualora si volesse percorrere la via a tiri.
Commenti vari
La via è davvero stupenda, un lungo traverso a picco sul lago, con certi tratti addirittura strapiombanti, e pur
essendo facile regala momenti di grande soddisfazione. Assolutamente da non perdere, anche considerando che è percorribile praticamente per tutto l'anno. Attenzione al caldo in estate ed al vento in inverno perché è molto esposta. Esiste una via di fuga (discesa ripida sulla S.S. Gardesana) a circa metà percorso.